Sono nata il 31 gennaio 1963 a Paluzza, in provincia di Udine. Sono sempre rimasta molto legata alla mia terra, la Carnia, cinque o sei valli di montagna all’estremo Nord Est dell’Italia, una terra ricca di valori, di storia e di persone tutte da conoscere...
Mia madre si chiamerebbe Maria Luisa Di Centa, ma Marie si ritiene sempre la signora Unfer (il suo cognome da nubile) esprimendo cosí un caratterino che ho ereditato da lei.
Marie e’ un misto di forza e di semplicitá, e ha il dono di una profonda consapevolezza e dell’armonia interiore. La saggezza di mia madre non nasce dai suoi studi ma dal saper leggere se stessa.
Mio padre Gaetano, il mio babo, é il filosofo del bosco, Tane.
Per tutta la vita é stato lui a fare il pane per tutto il paese di Paluzza. Di notte impastava e di giorno sciava ed allenava altri sciatori.
E’ con questo primo maestro che a quattro anni mi sono infilata per la prima volta gli sci di legno rossi che lui stesso aveva costruito e dipinto. Babo é la persona che mi ha trasmesso il dono della libertá mentale.
Questo, la gioia, la soddisfazione interiore e i valori autentici sono solo alcuni dei regali che tutt’ora mi fa babo Tane.
Poi in famiglia c’é Andrea, il mio fratello maggiore, che sin da piccolo aveva inventato un gioco, organizzare le Olimpiadi. Durante ogni olimpiade estiva e invernale, cioé, organizzava per me e per lui delle gare nei prati attorno a casa, costruendo addirittura il trampolino per gli sci e dipingendo i paletti dello slalom con i colori giusti. La particolaritá é che lui ed io eravamo gli unici atleti che gareggiavano in rappresentanza di tutte le nazioni... Non so com’é, ma vinceva sempre l'Italia, tranne che nel salto dal trampolino e nello sci di fondo, dove vinceva la Finlandia. Ma nel fondo non sarebbe stato cosí per sempre...
Andrea era un atleta promettente, e giá da adolescente era piazzato bene nella classifica nazionale. Peró un brutto incidente col motorino lo costrinse a lasciare lo sport agonistico quando aveva 18 anni. Allora non era ancora obbligatorio l’uso del casco, oggi per fortuna sí...Quando Andrea tornó a casa dall’ospedale, le uniche parole che uscirono dal mio cuore furono la promessa di vincere io al posto suo. A tutt’oggi, comunque, Andrea scia ed e’ allenatore a livello nazionale.
Giorgio, il fratello piccolo, sin da bambino aveva le idee chiare sullo sport. Diceva sempre che non era cosí stupido da fare tanta fatica come i fratelli… Infatti, sin da giovane entró nella squadra nazionale di sci di fondo, pur avendo problemi di asma. E per fortuna che non voleva faticare...
Oggi fa il carabiniere, gareggia con la nazionale, ed ha giá vinto tre medaglie ai mondiali di sci e quest’anno anche un argento alle Olimpiadi.
Con tutta questa famiglia, non potevo fare altro che vivere a pieno lo sport.
Fin da bambina ho avuto un sogno, fare qualcosa di bello nello sport.
A nove anni ho iniziato a gareggiare con l’entusiasmo e la felicitá che non mi avrebbero piú abbandonato. E a nove anni arrivó anche la mia prima vittoria.
Come mi hanno insegnato gli amici finlandesi, “Meglio tenere sempre i piedi al caldo”, e cioé sul podio, perché “sotto c’e’ il ghiaccio”. Da allora ho cercato di non scendere mai... Giochi della Gioventú... Campionati italiani… Coppe del Mondo... Mondiali... Le Olimpiadi...
Deputata dal 2006 al 2013
2013/2014: Conduttrice del programma "Le mie montagne" su marcopolo TV